Come vivi il tempo nelle tue giornate? Con ansia, paura, noia? Oppure nemmeno ti accorgi che passano le ore?
Sappiamo che il tempo scorre velocissimo quando ci divertiamo, mentre è infinito quando ci annoiamo o siamo in ansia.
Per noi è normale che sia così, ma vale la stessa cosa anche per bambini e ragazzi?
Prima di addentrarci nell’argomento, se non l’hai già fatto, ti consigliamo di leggere l’articolo “Kairós e Chronos in equilibrio”, a cui segue quest’ultimo, che parla sempre del tempo, ma con un taglio educativo.
Bene, ora possiamo cominciare.
La prima cosa che faremo, come sempre nei nostri articoli, è quella di immaginare una situazione, che ci permetta di immedesimarci nei personaggi e di poter poi ragionare con più facilità su certe questioni. Quindi, se sei pronto, ti chiediamo di fare un bel respiro e di saltare a piedi pari dentro a questa scena.
Senti la campanella? È ora di entrare in classe!
Tranquillo, non è una scuola qualsiasi: stiamo parlando di Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo.
Mentre il professor Piton chiede chi conosce la formula della pozione Polisucco, Hermione ha già la mano alzata da quando è entrata in classe, Harry si guarda in giro immerso nei suoi pensieri, Ron abbassa lo sguardo sperando di non essere chiamato e Draco sghignazza e continua a prendere in giro i suoi compagni.
Hai il quadro della situazione? Qual è la prossima mossa di Piton secondo te?
Non chiamerà certamente Hermione perché il suo comportamento da saputella lo infastidisce, lascerà stare Draco perché altrimenti potrebbe disturbare ancora di più e richiamerà Harry per riportarlo al “qui ed ora”. A questo punto resta solo il povero Ron, che diventa il bersaglio del professore. Il ragazzo, però, non parla, Piton vuole una risposta subito e i compagni gli lanciano sguardi giudicanti o lo incalzano con disprezzo, dicendogli che la soluzione è facilissima. Di fronte a questa situazione, il tempo per Ron si congela.
Nell’esempio che ti abbiamo appena proposto, ci sono diverse dinamiche in gioco che andrebbero analizzate, ma qui vorremmo parlare con te del tempo necessario all’apprendimento.
“L’educazione richiede pazienza, tranquillità e lentezza.[…] Apprendere è un processo, anche se spesso ne limitiamo la portata e il percorso naturale e vogliamo renderlo il più rapido possibile. Ci riferiamo ad apprendimenti compiuti per essere compresi. L’apprendimento mnemonico per un esame, che una volta fatto si dimentica, non è un apprendimento comprensivo e non richiede tempi molto lunghi. Questo tipo di apprendimento avviene in modo affrettato.” (Joan Domènech Francesch, Elogio dell’educazione lenta, 2011).
Sei d’accordo con questa affermazione? Ora andremo a ragionare insieme su queste poche righe, che racchiudono numerosi spunti utili per affiancare le persone in crescita.
Un primo aspetto fondamentale di questa citazione, che non possiamo non sottolineare, è quello del legame imprescindibile tra apprendimento ed emozioni: un ambiente sereno è determinante per il successo scolastico.
Studi recenti dimostrano, infatti, che “il nostro cervello, mentre pensa, sente anche” (Daniela Lucangeli, Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere, 2019). Nel nostro corso sulle mappe mentali e in altri nostri articoli abbiamo già discusso del legame tra le emozioni e l’apprendere, ma l’argomento è talmente vasto che sicuramente torneremo a parlarne ancora.
Un secondo punto su cui vogliamo ragionare riguarda il tempo.