Ti è mai capitato nell’arco di una giornata di ricevere dei segnali inconfondibili da parte dell’Universo? Che ti spingono a riflettere su un preciso argomento? Che ti portano inevitabilmente su sentieri che non avevi previsto di percorrere almeno per quel giorno?
Sembra a volte di essere all’interno di un film. Sei immerso in pensieri che si susseguono l’un l’altro mentre bevi una tazza di caffè, guardando distrattamente fuori dalla finestra.
Cambio di scena.
Il tuo smartphone emette un segnale e fa lampeggiare una lucina verde.
Non puoi fare a meno di leggere la notifica che ti è appena arrivata. È una persona che conosci, ma è diverso tempo che non la vedi in flesh and bones (in carne ed ossa).
Il suo messaggio sembra l’ultima pagina incompleta del tuo album di figurine: ogni casella contiene una parte fondamentale, necessaria per dare corpo e significato all’intero lavoro; ogni invio diventa il numero in cui verrà attaccata la figurina successiva. Il messaggio viene decifrato. È semplice e brutale.
“Ho un presentimento
a pelle
sinceramente
sei felice?”
Per rispondere mi ci vuole un po’. È necessaria una riflessione profonda e ho tutta l’intenzione di dare una risposta vera, concreta, tangibile.
Ciò che scrivo non viene creduto reale. D’altro canto come si può pensare di racchiudere in un sms il cammino interiore di un’intera esistenza? Come ho potuto dare per scontato che tre semplici parole potessero comunicare all’altro la mia vita, il suo significato e il suo scopo?
Cambio di scena (stessa giornata).
Sto ritornando a casa, sono in aereo e sto leggendo un libro che arricchisce l’anima. Alla pagina 100 c’è un intero paragrafo intitolato “Che cosa ci rende felici?”.
Divoro le pagine, mi ritrovo, mi riconosco, ringrazio, respiro a fondo e mi accorgo, ad un certo punto, di sorridere e annuire con la testa. In quel preciso istante una bambina, seduta nel posto 31C, fissa la madre, le avvolge le guance con le sue manine, la bacia e le dice “Mamma, lo sai che sono felice?”.
D’accordo Universo, ho capito. Messaggio ricevuto.
Prima di continuare in questa lettura, ti chiedo di dedicare qualche istante del tuo tempo al tuo pensare sulla felicità. Quali immagini ti vengono in mente istintivamente? Che cosa affiora in te? Cosa leghi indissolubilmente all’essere felice? Quando ti sei sentito/ti senti felice?
Molti studi sono stati dedicati a questo tema. Numerose ricerche longitudinali (distribuite nel tempo) hanno dimostrato che, a partire proprio dal secondo dopoguerra, nei paesi occidentali il grado di soddisfazione che le persone provano nei confronti della loro vita non ha registrato miglioramenti significativi. Inoltre il confronto del livello di felicità tra diversi paesi mostra in modo evidente che gli abitanti dei paesi più poveri sono più felici rispetto a quelli dei paesi più ricchi.
Il denaro non fa la felicità? Sembra proprio che l’accesso ai beni di consumo non garantisca uomini e donne felici e disporre di più denaro non è il fine, ma uno dei mezzi per provare ad essere contenti.
Quali sono, allora, i fattori che sono strettamente correlati con l’happiness?